Calabria
Tutto d’intorno
sbalordiva gli occhi!
Ero tornato.
E ciò trasfigurava
la povera campagna
dei miei sogni.
Un refolo di vento
pareva domandasse:
“Perché di nuovo qui?”
Avrei voluto berlo
un po’ del latte
che non mi donasti…
Alle tue scarne poppe
si sono abbeverati
volpi e cani.
Eppure t’amo, Madre!
Anch’io di rado canto,
come il lupo il mio pianto
alla luna d’ottobre.
Benito Ciarlo
Bellissima questa poesia, tu parli della tua Calabria e a me fa ricordare i luoghi della mia infanzia. Ci sono immagini e sentimenti radicati dentro di noi e il tempo non potrà cancellare mai:gusti, sapori, odori, bagliori indimenticabili e struggenti.
Buona giornata Ben
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