Chinato il capo volse a te lo sguardo
come cercando l’ultima conferma.
Tu l’evitasti e poi, con mano ferma,
sottraesti alla vista di quel bardo
il sogno di non essere in ritardo.
Era dunque finita e quella scherma
altro non era che l’idea malferma
di rimandare, di fuggir quel dardo!
S’introdusse nel cuore la certezza
che non eri più sua, subì lo scherno!:
tu lo lasciati e lui provò amarezza
provò le mille pene dell’inferno
si scardinò la consapevolezza:
se muore Amore, cosa v’è d’eterno?
Benito Ciarlo (da: Sonetti 2010)